Avrò cura di te by Sophie Fontanel

Avrò cura di te by Sophie Fontanel

autore:Sophie Fontanel [Fontanel Sophie]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Biography & Autobiography, General
ISBN: 9788852019104
Google: 7MEm2ehKM04C
editore: Mondadori
pubblicato: 2011-05-17T17:42:19+00:00


L’inserviente arriva davanti alla stanza di mia madre con il carrello delle medicine. È più allegro di un venditore di gelati. Il suo nome, Mohammed, è scritto a lettere enormi, che occupano quasi tutta la parte anteriore del camice. «Così riescono a leggerlo tutti» spiega. Fa un lavoro assurdo. Mi chiedo chi può accettare una mansione del genere. Sembra quasi che mi abbia sentito. È il giorno delle spiegazioni: è fiero di informarmi che quel lavoro, in effetti, possono farlo in pochi. Anche per questo è difficile essere assunti. Ricorda i colloqui come un momento di speranza. «Mi parlavano dell’importanza degli esseri umani.» Prima è stato cassiere al Carrefour. Sa cosa significa non essere utili a nessuno. È stato licenziato perché ha dato a una cliente tre euro di resto in più, per compassione. «La conoscevo, ormai, e già questo era uno sbaglio, si immagini...» Ovunque abbia lavorato, il capo gli ha parlato subito delle leggi del commercio. Qui, invece, anche se si era presentato per un posto da cameriere, gli hanno chiesto se c’erano anziani nella sua famiglia, che cos’era per lui il pudore, se si sentiva perso davanti alla fragilità altrui, se riusciva a immaginare un ponte tra gli uomini. A un certo punto aveva addirittura temuto di essere entrato in una setta. Nelle prime settimane veniva continuamente rimproverato dai dipendenti più esperti. Se qualcuno lo vedeva pulire le stanze ignorando le persone sdraiate sui letti, un responsabile lo chiamava a rapporto e gli raccomandava: «Mohammed, devi guardare in faccia i pazienti quando entri nel loro territorio, non essere timido». E il fatto che lo definissero “timido” invece di “indifferente”, “incapace”, “negato” o “ottuso” lo sconvolgeva.

Tre anni per diventare aiutoinfermiere. Ha imparato a non temere le richieste e nemmeno i rifiuti, a raddrizzare chi si piega, a rimettere in piedi a forza, ma con fiducia, persone con cui anche la famiglia, disperata, si arrende. Oggi deve spazzare meno. In compenso tocca i corpi e gli umori che emanano. «Lei non potrebbe farlo» mi dice. «Bisogna sapersi muovere. Bisogna avere imparato. Bisogna aver capito.» Riflette, gli occhi rivolti a una finestra oltre la quale si vedono alcuni alberi senza foglie: «Non è un brutto lavoro».



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